Bisogna salvare le persone più che proteggere i confini


Il 3 ottobre di un anno fa nelle acque del Canale di Sicilia un barcone carico di migranti proveniente dalla Libia fece naufragio, affondò portandosi con sé la vita di 368 persone tra cui molte donne e bambini.
I superstiti furono poco più di venti e forse non tutti i corpi sono stati recuperati
L' immagine del corpo di una madre che annega stringendo a sé il figlio ha toccato il cuore di quella parte di italiani che un cuore ancora ce l' hanno. L'amore di una madre per i propri figli è uguale a tutte le latitudini..

A uccidere queste persone non è il mare ma le Leggi in materia di immigrazione praticate da alcuni Stati membri dell' Unione Europea.
Su quel naufragio, come su tanti altri, non si è ancora riusciti a capire bene cosa sia successo.
I superstiti e alcuni soccorritori parlano di due imbarcazioni che si sono avvicinate e se ne sono andate senza prestare soccorso.
Quel 3 ottobre vennero ripescati solo 194 corpi, ma era un dato parziale, solo 8 giorni dopo si arrivò al
bilancio definitivo.
"Non riuscivamo nemmeno a muoverci, il barcone era stracolmo, tre pescherecci ci hanno visti e non ci hanno soccorsi".

Va detto che se un pescatore soccorre e fa salire a bordo dei naufraghi provenienti da Paesi non europei oltre a una salatissima multa si vede sequestrato il mezzo e questo grazie alle Leggi xenofobe che vigono in Italia ma anche in altri paesi europei.
Però quel 3 ottobre i primi a prestare soccorso furono proprio un pescatore e alcune imbarcazioni di diporto ed è grazie a loro se qualcuno si è salvato.
Tre giorni dopo l' allora Presidente del Consiglio Enrico Letta disse che ci sarebbero stati funerali di Stato per le vittime a cui sarebbero stati presenti lui e il Ministro Alfano, ma le salme fatte arrivare da Lampedusa furono sepolte senza nessuna funzione funebre e con la sola presenza del sindaco di Agrigento.

Nessun funerale di Stato e i superstiti tra i quali alcuni parenti delle vittime non potettero assistere alla sepoltura dei loro cari perché rinchiusi in un centro di prima accoglienza a Lampedusa e non gli fu concesso di lasciare l' isola.
Domani si svolgerà a Lampedusa la prima giornata dell' accoglienza e della memoria organizzata dal comitato tre ottobre e dal comune di Linosa.
Su change. org. avete tempo fino a domani per firmare una petizione che riconosca la data del 3 ottobre quale Giornata dell' Accoglienza e della Memoria.
Inoltre da oggi fino al 4 ottobre si svolgerà sull' isola il Festival di Sabir, un forum internazionale di due giorni.



Secondo il rapporto di Amnesty International "Vite alla deriva": rifugiati e migranti in pericolo nel Mediterraneo centrale", dall'inizio dell' anno sono più di 2500 le persone partite dall'Africa del Nord e annegate o disperse nel Mediterraneo e oltre 130.000 rifugiati e migranti hanno attraversato la frontiera meridionale europea via mare. Quasi tutti sono stati soccorsi dalla Marina italiana. La maggior parte di essi era salpata dalla Libia, un paese tormentato dalla guerra. e l' Europa non può più ignorare questa tragedia.



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