TDOR 2012: L'indifferenza ci uccide ogni giorno


Era una bellissima giornata di sole a Barcellona quel maggio di vent'anni fa.

Io e la mia amica Claudia, una bellissima ragazza transessuale di 24 anni, decidemmo di fare un giro al mercato della Rambla. All'improvviso un uomo armato di coltello si avventò su Claudia gridando di essere stato prescelto da Dio per fare pulizia di omosessuali e pervertiti.
Claudia morì sotto i colpi di quel coltello, che furono più di 30. Una scena che non dimenticherò mai. Così come non dimentico Nunzia. La mattina eravamo insieme dal parrucchiere, nella notte fu trovata in un campo in periferia di Milano, uccisa a colpi di pistola.

Ce ne sono tantissime che non ho conosciuto di persona ma che hanno fatto la stessa fine.

L'uccisione delle persone transessuali è un crimine molto diffuso di cui però non si parla molto, forse perché suscitano odio e paura da parte di persone fragili e senza strumenti culturali adeguati.

In Italia tutti sanno chi siano Yara, Sara, Elisa, Melania, ma quanti si ricordano ad esempio di Brenda,la transessuale ( non "il trans", come ripetevano i telegiornali), trovata morta nel suo appartamento di via Gradoli nei giorni dello scandalo-Marrazzo, uccisa in circostanze che non sono mai state chiarite?

La società italiana non sembra molto sensibile al tema della "Transfobia", la paura e l'odio nei confronti delle persone transessuali, uomini e donne che hanno avuto la sfortuna di nascere in un corpo sbagliato. Proprio ieri un' amica mi diceva che questo ricordare è stucchevole, le priorità sono altre anche perché secondo lei le trans possono fare quello che vogliono come già fanno. 

Vero, le persone transessuali possono fare quello che vogliono e lo fanno ma non nel nostro paese. Forse questa amica si riferiva a quelle che frequentano i salotti televisivi al caldo, ma a queste poche fortunate se ne contrappongono migliaia cui è impedito di lavorare, di studiare, di progettare una vita dignitosa se non nell'angolo di una strada.Avete idea della fatica che fa una persona transessuale a trovare un lavoro che non sia quello di prostituirsi? Riuscite a immaginare quante volte si viene chiamate per un colloquio di lavoro perché si ha il curriculum giusto, il giusto percorso di studi, e poi si viene scartati con imbarazzo quando il datore di lavoro si accorge di avere davanti una persona transessuale?

Immagine di Laura Denu

Il giorno 20 novembre di ogni anno vengono fatte delle celebrazioni in tutto il mondo per ricordare tutte le persone transessuali uccise esclusivamente per odio trans-fobico. L'evento venne creato da Gwendolyn Ann Smith in ricordo di Rita Hester, il cui assassinio nel 1998 diede avvio al progetto web "Remembering Our Dead" e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco. Da allora l'evento è cresciuto fino a comprendere commemorazioni in centinaia di città in tutto il mondo, celebrazioni sistematicamente ignorate dai media generalisti italiani. Purtroppo nel nostro paese il pensiero di molti è che una persona transessuale, in quanto sicuramente prostituta: è una equazione offensiva che i media fanno in automatico- in fondo se la sia andata a cercare una fine violenta.

Secondo alcune statistiche le persone transessuali in Italia sono circa 50.000, un bacino elettorale che conta poco e per questo privo di appeal durante le campagne dei vari schieramenti, anche quelli più liberali. Sarà per questo che la Politica non si preoccupa di tutelarle con delle leggi apposite, come dimostrato dalla recente bocciatura della legge sulla'omo e transfobia.


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